Procedura di valutazione comparativa per la copertura di un posto di professore ordinario presso la Facoltà di Economia della Seconda Università degli Studi di Napoli - Settore scientifico disciplinare N07X - G.U. n. 30 del 14 aprile 2000 (S.O. 4^ Serie speciale)

 

RELAZIONE RIASSUNTIVA

 

La Commissione giudicatrice nominata per la valutazione comparativa riportata in epigrafe, con decreto rettorale n. 3086 del 7 agosto 2000 pubblicato sulla G.U. della Repubblica Italiana del 5 settembre 2000 e così composta:

- prof. Sebastiano Caruso

- prof. Marcello De Cristofaro

- prof. Giuseppe Ferraro

- prof. Arturo Maresca

- prof. Mario Napoli

si è insediata il giorno 7 ottobre 2000 alle ore 11.00 presso la Facoltà di Economia di Napoli, e ha proceduto alla nomina del Presidente nella persona del prof. Marcello De Cristofaro e del Segretario nella persona del prof. Giuseppe Ferraro.

I componenti della Commissione hanno dichiarato di non avere relazioni di parentela o affinità fino al 4^ grado incluso con gli altri commissari e con i candidati.

La Commissione prende atto che il termine per la conclusione dei lavori, è stato fissato dall'Amministrazione in sei mesi dalla pubblicazione del decreto di nomina.

Hanno presentato istanza di partecipazione n. 8 candidati che rivestono la qualifica di professore associato.

La valutazione dei titoli e delle pubblicazioni, per ciascun candidato, avverrà mediante la formulazione di un giudizio individuale per ogni candidato da parte dei singoli commissari, e successivamente di uno collegiale espresso dall’intera Commissione, attraverso la comparazione dei singoli giudizi individuali.

La Commissione procederà quindi alla valutazione comparativa dei candidati sulla base dei giudizi collegiali espressi, al termine della quale, con deliberazione assunta a maggioranza dei componenti, dichiarerà inequivocabilmente i nominativi di non più di tre idonei.

La Commissione ha provveduto quindi a individuare i criteri di massima, di seguito riportati, in base ai quali procedere alla valutazione comparativa, dando disposizioni per l’immediata pubblicizzazione:

Criteri con i quali la Commissione giudicatrice procederà alla valutazione dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche:

Per valutare il curriculum complessivo del candidato e le pubblicazioni scientifiche, la commissione tiene in considerazione i seguenti criteri:

  1. originalità e innovatività della produzione scientifica e rigore metodologico;

  2. congruenza dell'attività del candidato con le discipline ricomprese nel settore scientifico-disciplinare per il quale è bandita la procedura ovvero con tematiche interdisciplinari che le comprendono;

  3. rilevanza scientifica della collocazione editoriale delle pubblicazioni e loro diffusione all'interno della comunità scientifica;

  4. continuità temporale della produzione scientifica, anche in relazione all'evoluzione delle conoscenze nello specifico settore scientifico-disciplinare.

Ai fini della valutazione, la commissione farà ricorso, ove possibile, a parametri riconosciuti in ambito scientifico internazionale.

Costituiscono, in ogni caso, titoli da valutare specificamente nelle valutazioni comparative:

  1. l'attività didattica svolta;

  2. i servizi prestati negli atenei e negli enti di ricerca italiani e stranieri;

  3. l'attività di ricerca, comunque svolta, presso soggetti pubblici e privati, italiani e stranieri;

  4. i titoli di dottore di ricerca e la fruizione di borse di studio finalizzate ad attività di ricerca o titolo straniero riconosciuto equipollente;

  5. l'organizzazione, direzione e coordinamento dei gruppi di ricerca;

  6. il coordinamento di iniziative in campo didattico e scientifico svolte in ambito nazionale ed internazionale;

  7. apporto individuale del candidato, analiticamente determinato nei lavori in collaborazione.

Criteri con i quali la Commissione giudicatrice procederà alla valutazione comparativa dei candidati:

  1. rilievo preponderante alle monografie rispetto ad altre forme di pubblicazioni;

  2. rilievo qualificante ai saggi ed articoli di specifico contenuto dottrinale;

  3. sensibilità manifestata nei confronti di prospettive di analisi di diritto comparato e partecipazione a convegni internazionali, nonché la pubblicazione su riviste specializzate straniere (ovvero con editori stranieri).

La Commissione ha sciolto la seduta alle ore 12.30, riconvocandosi il giorno 10 novembre 2000 alle ore 18.00 presso la Facoltà di Economia di Napoli per procedere alla valutazione dei titoli e delle pubblicazioni.

La Commissione giudicatrice si è nuovamente riunita, presente al completo, nella sede fissata nella precedente seduta, il giorno 11 novembre 2000 alle ore 10,30 – anziché il giorno 10, per impedimento del prof. Caruso – per procedere alla valutazione dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche.

Si prende atto che quattro candidati hanno comunicato la rinuncia a partecipare alla procedura concorsuale.

Nel corso della riunione viene esaminata la documentazione prodotta e redatto un curriculum sintetico di ciascun candidato. A conclusione dei lavori, la Commissione si riconvoca per il giorno 12 gennaio 2001, alle ore 15,00, presso la medesima sede, e toglie la seduta alle ore 12,30.

Successivamente, la Commissione si è riunita il 10 gennaio 2001 alle ore 10,30 – anziché il giorno 12, per impedimento del prof. Napoli – con la presenza di tutti i componenti, ancora presso il Dipartimento di Diritto dell’Economia della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II°. Si prende atto che un altro candidato ha rinunziato a partecipare alla procedura concorsuale. Nel corso della riunione ogni commissario esprime il proprio giudizio individuale e la Commissione il giudizio collegiale su ciascun candidato; tutti i giudizi, individuali (all. n. 1) e collegiali (all. n. 2), sono riportati in allegato alla presente relazione come parte integrante della stessa.

Completata la valutazione dei titoli e delle pubblicazioni, la Commissione prosegue i lavori, procedendo alla discussione finale.

Al termine della discussione, si procede alla votazione la quale produce il seguente risultato:

Il Presidente dichiara conclusa la votazione.

La Commissione, ai sensi di quanto previsto dall’art. 4, comma 2 del D.P.R. n. 390/98, individua gli idonei nella valutazione comparativa a n. 1 posto di professore ordinario per il settore scientifico disciplinare N07X presso la Facoltà di Economia della Seconda Università di Napoli nelle persone dei proff.:

Emilio Balletti

Marzia Barbera

Paola Bellocchi

Per ciascuno dei candidati idonei, viene predisposta una scheda riportante i giudizi collegiali complessivi, che viene allegata alla presente relazione:

candidato Emilio Balletti: allegato n. 3

candidato Marzia Barbera: allegato n. 4

candidato Paola Bellocchi: allegato n. 5

Il Presidente, dato atto di quanto sopra, ha invitato la Commissione a redigere collegialmente questa relazione finale e a controllare i verbali e gli allegati cui si fa riferimento.

Infine questa relazione finale è stata riletta dal Presidente ed approvata senza riserva alcuna dai Commissari che la sottoscrivono, alle ore 13:55 del giorno 10 gennaio 2001.

La Commissione:

F.to prof. Sebastiano Caruso

F.to prof. Marcello De Cristofaro

F.to prof. Giuseppe Ferraro

F.to prof. Arturo Maresca

F.to prof. Mario Napoli

 

 

Allegato n. 1: GIUDIZI INDIVIDUALI

 

EMILIO BALLETTI

Prof. Arturo Maresca:

Attualmente Professore di seconda fascia, titolare dell’insegnamento di Diritto del lavoro nella Facoltà di Economia della II° Università di Napoli, il candidato dimostra un impegno didattico di sicura e collaudata esperienza, avvalorato anche da incarichi quale professore a contratto.

Presenta le monografie "La cooperazione del datore di lavoro all’adempimento dell’obbligazione di lavoro"; "Eccedenze di personale e potere di recesso"; "Disoccupazione e lavoro. Profili giuridici della tutela del reddito"; nonché numerosi contributi a opere collettanee e una cospicua attività di annotazione della giurisprudenza pubblicata sulle riviste più accreditate nella comunità scientifica.

Le monografie e gli scritti di maggiore rilievo sono dedicati prevalentemente alla tematica delle eccedenze di personale, della disoccupazione e della tutela del reddito che mostrano uno studio costante e attento degli sviluppi normativi e giurisprudenziali di questo tema che si riflette nella documentata e puntuale analisi delle fonti legali e giurisprudenziali.

Nella monografia sulle eccedenze di personale e potere di recesso il candidato indaga il tema del ridimensionamento degli organici nella prospettiva dei limiti al potere datoriale e alla libertà di impresa dimostrando una buona capacità analitica e ricostruttiva e padronanza del metodo giuridico.

L’ultima monografia, dedicata alla disoccupazione e alla tutela del reddito, palesa una apprezzabile maturazione scientifica del candidato e un più affinato impianto ricostruttivo. Inoltre l’ampliamento dell’orizzonte di indagine sul versante previdenziale denota la capacità del candidato di cogliere le diverse implicazioni del tema studiato per offrirne una lettura generale e non priva di spunti di originalità.

La riscontrata capacità di analisi critica e di approfondimento teorico consentono di ritenere il candidato pienamente idoneo.

Prof. Giuseppe Ferraro:

La produzione del candidato è intensa e continua sin dal 1984. Tra i titoli minori meritano di essere considerati un saggio del 1988 sulla definizione dei requisiti di qualificazione della figura del dirigente, i vari saggi interpretativi della legge n. 223 del 1991, con particolare riguardo all’istituto della mobilità - tematica poi ripresa in un ampio lavoro rimasto incompiuto dal titolo "Eccedenze di personale e potere di recesso" - un articolo sulla legittimazione passiva nel procedimento di repressione della condotta antisindacale, ed infine, da ultimo, un saggio recente sulla conciliazione pregiudiziale delle controversie di lavoro.

In tali lavori il candidato rivela una ottima capacità di analisi della legislazione con soluzioni sempre equilibrate e con interessanti spunti ricostruttivi.

Il candidato presenta inoltre due lavori monografici, a trascurare quello in materia di eccedenze di personale, rimasto - come detto - incompiuto.

Nella prima monografia, dal titolo "La cooperazione del datore all’adempimento dell’obbligazione di lavoro", il candidato, dopo avere esaminato con taglio critico la complessa elaborazione dottrinale sul tema, concentra l’attenzione sulla tipologia degli obblighi e dei diritti delle parti del rapporto di lavoro, con particolare riguardo al diritto al lavoro.

Su quest’ultimo aspetto il candidato fornisce un contributo di sicuro rilievo analizzando la posizione del lavoratore alla luce della più recente elaborazione normativa, per trarne la conclusione che, pur non esistendo in termini generali un diritto a lavorare, tuttavia l’obbligo di cooperazione del datore di lavoro, da esercitare secondo i canoni della buona fede e della correttezza contrattuale, attiva una serie di situazioni giuridiche soggettive a favore del lavoratore suscettibili di tutela giudiziaria.

Altrettanto interessanti sono inoltre le riflessioni inerenti gli effetti della mancata cooperazione, che consentono di dare sistemazione ad una disordinata e spesso contraddittoria elaborazione giurisprudenziale.

Con la seconda monografia, dal titolo "Disoccupazione e lavoro (Profili giuridici della tutela del reddito)" - dalla quale emerge una sicura maturazione espositiva ed argomentativa - il candidato affronta una tematica del tutto originale in ordine alle relazioni intercorrenti tra le varie forme di tutela della disoccupazione e la struttura del contratto di lavoro nella sua recente complessa trasformazione.

Con tale elaborazione il candidato vuole fare emergere l’inadeguatezza dell’impostazione tradizionale in materia di tutela dei redditi connessi allo stato di disoccupazione, che si fonda su presupposti di fatto ormai superati dalla complessa articolazione delle modalità e delle forme di lavoro, specie flessibili e/o atipiche.

Nel modificato scenario che contraddistinguerà il prossimo futuro, il candidato propone di ripensare in maniera globale i diversi trattamenti di disoccupazione sulla base di alcuni principi di universalità, generalità ed eguaglianza che trovano fondamento nell’assetto costituzionale.

Il lavoro si caratterizza altresì per un’analisi compiuta di una complessa legislazione spesso tralasciata nell’indagine lavoristica, per approdare a risultati di notevole rilievo: specie in un periodo in cui il dibattito sulla riforma del welfare si presenta talora in termini molto generici ed approssimativi, che non consentono di differenziare gli aspetti ormai anacronistici da quelli che vanno comunque ed in ogni caso preservati.

Prof. Marcello De Cristofaro:

Presenta la produzione scientifica di maggior consistenza quantitativa e varietà tematica.

La monografia con la quale il candidato ha esordito, su un tema di particolare difficoltà e spessore dogmatico ("La cooperazione del datore all’adempimento dell’obbligazione di lavoro"), appare adeguatamente impostata e sviluppata, attentamente e persuasivamente argomentata, ricca di riflessioni stimolanti, metodologicamente corretta sia nell’uso degli strumenti concettuali civilistici sia nella scrupolosa esegesi della disciplina del rapporto di lavoro subordinato, approfondita ed esauriente nell’analisi, equilibrata e ponderata nella parte costruttiva, che è da segnalare, altresì, per coerenza sistematica ed originalità di soluzioni.

La successiva monografia sui licenziamenti collettivi, rimasta incompleta, si fa ancora apprezzare come tentativo di elaborazione teorica, non privo di spunti interessanti, dei contenuti articolati ed innovativi dell’intervento legislativo in materia. Il candidato ha poi spostato la sua attenzione sui problemi di tutela dei lavoratori in mobilità e, più in generale, dei lavoratori disoccupati, la cui condizione diversificata e in parte contraddittoria viene messa a fuoco e lucidamente esaminata, con penetranti rilievi critici nella più recente monografia: un contributo scientifico di ampio respiro, pregevole per l’assetto strutturale e per le prospettive dell’indagine, anche se l’evoluzione dei dati normativi, tuttora in corso, non ne ha consentito l’approdo a soluzioni definitive.

Nell’ambito della copiosa produzione minore ha trattato delicati problemi di attualità, alcuni dei quali con impianto monografico. In costante dialogo con la giurisprudenza, ne ha discusso molte delle più significative espressioni ad ogni livello. Diligente e affidabile il suo contributo a commentari ed opere collettive di prestigio, talvolta con compiti di coordinamento.

La ragguardevole esperienza didattica del candidato è maturata all’interno e all’esterno delle strutture universitarie, restando apprezzabile per varietà ed intensità anche quando, con la nomina a professore associato, ha raggiunto la pienezza della sua espressione istituzionale.

Prof. Mario Napoli:

Nella prima monografia, dedicata alla cooperazione del creditore all’adempimento della prestazione di lavoro, il candidato dà buona prova di organizzazione della ricerca in un tema classico del diritto del lavoro. Sono da apprezzare soprattutto la conoscenza e l’impiego del metodo civilistico nonché i risultati interpretativi raggiunti.

Queste doti, desumibili da un’abbondante produzione scientifica elaborata su un ampio spettro problematico (è da apprezzare, in particolare, il saggio sui licenziamenti collettivi), sono confermate dalla seconda monografia su disoccupazione e lavoro. Essa presenta un approccio interessante e peculiare per la trattazione dei profili giuridici della tutela del reddito, saldando in un’unica prospettiva l’analisi giuslavoristica e lo scenario di possibili riforme del diritto della sicurezza sociale. L’innovazione metodologica è confermata dai risultati interpretativi conseguiti.

Prof. Sebastiano Caruso:

Il candidato Emilio Balletti presenta una produzione scientifica particolarmente ampia, costituita da due monografie compiute, più una terza incompleta e svariati articoli, commenti, note a sentenze. L’approccio a temi legati all’ordinamento interno e al diritto positivo, soprattutto riguardanti problematiche relative al rapporto individuale di lavoro, è certamente privilegiato; nell’ampia produzione rari sono, infatti, i riferimenti al diritto sindacale, alla comparazione e al diritto comunitario del lavoro. Tuttavia il candidato fa sempre sfoggio di un’ottima padronanza dei tradizionali strumenti ermeneutici, oltre che di buona capacità ricostruttiva e sistematica.

Pregevole la produzione saggistica, peraltro continua e calibrata nei tempi, tra cui spiccano i saggi in materia di conciliazione, in materia di crisi aziendali e licenziamenti collettivi e di tutela contro la disoccupazione, quest’ultimi preparatori della seconda monografia.

Con riguardo alle due monografie complete, la prima costituisce la rielaborazione in forma monografica, della tesi di dottorato e si presenta come un tentativo di messa a punto, secondo il metodo dogmatico, dei profili civilistici della cooperazione creditoria del datore di lavoro nel rapporto di lavoro.

Più ambiziosa e sicuramente riuscita la seconda monografia dedicata ad un tema di grande attualità, affrontato con notevole sforzo sistematico ed analitico insieme; vale a dire la problematica della tutela contro la disoccupazione nel contesto di cambiamento del welfare state e del diritto al lavoro nell’era della globalizzazione.

La critica alla insufficienza sistematica degli attuali meccanismi di tutela contro la disoccupazione, vuoi perché intrinsecamente irrazionali, vuoi perché legati a visione che pone al centro dello stesso sistema di welfare il lavoro subordinato tradizionale, si accompagna ad una proposta ricostruttiva, correttamente non articolata de iure condendo, ma limitata alla individuazione di un percorso (progetto) teorico abbastanza nitido nei suoi svolgimenti e per molti versi condivisibile. La tesi finale – sulla scia di note teorizzazioni della più accreditata dottrina francese – individua nella necessità di un rapporto equilibrato tra tutela universale, (come garanzia minima di diritti fondamentali) e razionalizzazione del sistema "privilegiato" di tutela contro la disoccupazione, per le diverse tipologie di lavoratori (ben oltre quindi il confine della subordinazione tradizionale), una tappa basilare per un ripensamento dello stesso principio costituzionale del diritto del lavoro (art. 4) e di liberazione dallo stato di bisogno (art. 38). La proposta ricostruttiva va nel senso di una ibridazione tra istituti del rapporto di lavoro e meccanismi protettivi di welfare, in un nuovo sistema di diritto sociale.

Una minore ridondanza degli svolgimenti interpretativi legati al diritto interno ed una maggiore attenzione al dibattito comparato e comunitario sui medesimi temi, avrebbero senz’altro contribuito ad accrescere il valore intrinseco dell’opera, comunque tale da determinare un giudizio di maturità scientifica per la I fascia.

Ampio e proficuo l’impegno didattico.

 

 

MARZIA BARBERA

Prof. Arturo Maresca:

Attualmente Professore di seconda fascia, è titolare dell’insegnamento di Diritto del lavoro presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Brescia.

La candidata ha maturato una sicura e collaudata esperienza didattica.

Presenta due monografie "Discriminazioni ed eguaglianza nel rapporto di lavoro" e "Dopo Amsterdam. I nuovi confini del diritto sociale comunitario", nonché contributi in opere collettanee e numerosi articoli pubblicati in riviste scientifiche di rilievo.

La produzione scientifica della candidata è ampia, continua, sufficientemente diversificata per argomenti con una spiccata predilezione per il tema delle discriminazioni e dell’uguaglianza nel diritto del lavoro ed una attenzione particolare al lavoro delle donne; argomenti, questi, che vengono trattati anche in chiave comparata e calati nel contesto della evoluzione della politica sociale comunitaria. Una particolare attenzione viene poi riservata ai problemi del mercato del lavoro e delle politiche dell’occupazione.

Già la prima monografia dedicata all’analisi delle discriminazioni e dell’uguaglianza nel rapporto di lavoro evidenzia delle buoni doti di indagine giuridica e di puntuale capacità ricostruttiva che consentono alla candidata di affrontare il tema in modo originale e con rigore scientifico. Ottima la capacità di approfondimento storico critico dei temi trattati. Gli scritti successivi, come ad esempio il recente sulla "sfida dell’uguaglianza", denotano un ulteriore approfondimento e rielaborazione dei temi già trattati nella monografia.

La seconda monografia dedicata al diritto sociale comunitario, anche se meno imponente della prima, conferma il progressivo affinamento delle doti di studiosa della candidata e la capacità di ricostruzione teorica in una prospettiva storica e dogmatica generale, coniugata ad una spiccata sensibilità per la tematica sociale che percorre come una costante tutti gli scritti.

La candidata appare, quindi, scientificamente matura e sicuramente meritevole di conseguire l’idoneità.

Prof. Giuseppe Ferraro:

La candidata presenta una significativa produzione scientifica correlata ad interessanti esperienze in organismi istituzionali, nazionali ed internazionali.

A tralasciare una serie di ricerche ed indagini minori, la candidata ha concentrato i suoi interessi prevalentemente su due aree tematiche: a) quella dell’eguaglianza e della non discriminazione nelle sue poliedriche sfaccettature e b) quella relativa all’evoluzione delle politiche comunitarie in materia sociale.

Relativamente alla prima area tematica, i notevoli ed importanti contributi forniti dalla candidata trovano compiuto svolgimento nel lavoro monografico dal tema "Discriminazione ed eguaglianza nel rapporto di lavoro" nonché, da ultimo, nel saggio, sinteticamente incisivo,

su "La sfida dell’eguaglianza" pubblicato nel 2000 sulla Rivista giuridica del lavoro.

Nel lavoro monografico la candidata offre un’interessante ricostruzione delle politiche antidiscriminatorie nelle diverse esperienze rilevabili nel diritto comunitario ed in quello internazionale. La parte più vivace in tale ricerca è quella sul divieto di discriminazioni nella giurisprudenza nord-americana che offre tuttora l’elaborazione più avanzata sulla tutela antidiscriminatoria.

Altrettanto interessante è la successiva analisi della legislazione italiana attraverso la quale la candidata elabora una teoria generale della discriminazione, con risultati fortemente critici dell’attuale produzione giurisprudenziale e dottrinale. Così, da una parte, viene ricostruito il modo in cui la teoria della ragionevolezza e la sua logica di giustificazione "interna" del potere imprenditoriale si sono manifestate nelle tecniche di controllo delle prerogative del datore di lavoro e, da un’altra parte, vengono sistemati i diversi nuclei normativi che introducono limiti "esterni" alle scelte datoriali in una dimensione preminente rispetto agli interessi dell’impresa.

Per quanto concerne l’altro filone di indagini, sul diritto comunitario, di grande interesse ed attualità

si presenta il recente contributo monografico dal titolo "Dopo Amsterdam" in cui la candidata offre una ricostruzione brillante e documentata delle diverse tappe evolutive del diritto sociale comunitario. La ricostruzione è di grande utilità in quanto consente di misurare gli effettivi processi evolutivi dell’azione comunitaria al di là dei documenti ufficiali spesso retorici e scarsamente incisivi.

Prof. Marcello De Cristofaro:

La produzione scientifica della candidata, pur carente nel campo del diritto sindacale, appare di ottimo livello in tutta la sua estensione, anche quando è dedicata all’osservazione di situazioni locali o aziendali. Sicuramente apprezzabile è l’ampiezza di prospettiva in cui vengono collocate, con approccio metodologico sempre rigoroso, le problematiche affrontate.

E’ una studiosa abituata a ragionare sui principi; non, però, astrattamente e sterilmente, ma sulla base di una ispirazione storico-culturale che dimostra preparazione e sensibilità non comuni, e senza mai trascurare i dettagli, anche applicativi. Dev’essere altresì sottolineata la particolare attenzione alle esigenze di raffronto comparatistico e di inquadramento comunitario, che risultano coltivate dalla candidata anche sul piano dei rapporti di scambio e partecipazione ad iniziative inserite nei relativi contesti.

La monografia sul tema dell’uguaglianza e della discriminazione nei rapporti di lavoro, ormai acquisita in dottrina tra i contributi scientifici di maggior rilievo in materia anche per l’originalità di alcune soluzioni, ha già compiutamente rivelato, a suo tempo, le capacità analitiche e sistematiche dell’autrice, che trovano conferma nella brillante ed incisiva monografia, recentemente pubblicata, sui nuovi confini del diritto sociale comunitario, un’opera che appare idonea a rappresentare degnamente la scienza giuridica italiana in ambito europeo.

La candidata ha regolarmente svolto in ambito universitario e nel settore di sua competenza l’attività didattica connessa alle qualifiche istituzionali acquisite, rendendosi disponibile anche in Facoltà diverse da quella di appartenenza.

Prof. Mario Napoli:

Già dalla prima monografia, dedicata all’impegnativa tematica delle discriminazioni nei rapporti di lavoro, la candidata dimostra pieno possesso del metodo giuridico e notevoli capacità analitiche ed argomentative, pervenendo a soluzioni ricostruttive fortemente innovative. E’ da sottolineare altresì la padronanza del metodo comparato e il carattere brillante del linguaggio adoperato.

Queste doti, dimostrate anche dai lavori minori, tutti di qualità, sono confermate nella seconda monografia, dedicata ai diritti sociali comunitari dopo il trattato di Amsterdam, dalla quale emerge la notevole capacità della candidata di muoversi nel diritto del lavoro europeo, anche mediante la conoscenza e l’impiego della letteratura di discipline limitrofe, fornendo un apporto interpretativo particolarmente innovativo.

Prof. Sebastiano Caruso:

La candidata Marzia Barbera presenta un produzione scientifica continua e rispondente a standard molto elevati di qualità, anche se nel complesso non particolarmente ampia. I temi di ricerca sono svariati, ancorché risulta evidente la predilezione per la tematica dell’eguaglianza tra i sessi (almeno in una fase del percorso di ricerca). A questo tema sono dedicati articoli, numerosi saggi, alcuni in volumi collettanei, ed una pregevole monografia. Relativamente a tale problematica, si tratta di contributi tra i più significativi nel panorama della produzione giuslavorista italiana: la monografia Discriminazione ed uguaglianza nel rapporto di lavoro, proprio per la sua impostazione metodologia e la solida struttura teorico-generale, si presenta ancora di attualità; il recente e stimolante saggio "La sfida dell’eguaglianza", dimostra il raggiungimento di una piena maturazione di un percorso in continua evoluzione che non indugia mai nella reiterazione di tappe e risultati pregressi, relativamente al filone di ricerca elettivo.

Il pieno possesso del metodo comparato, la forte propensione a misurarsi con i livelli più alti del dibattito scientifico sui temi del diritto comunitario del lavoro e sulle prospettiva di rifondazione del paradigma scientifico del diritto del lavoro, emergono nella monografia "Dopo Amsterdam". Essa consta di tre capitoli; il primo dedicato alle trasformazioni del diritto del lavoro, il secondo all’evoluzione del diritto sociale nella cornice istituzionale dell’ordinamento comunitario, il terzo alle politiche del lavoro comunitarie; si tratta di tre capitoli che potrebbero costituire tre autonomi saggi, senza apparente collegamento tra loro. Il fil rouge tra le diverse parti emerge tuttavia alla fine (anche se con una dichiarata consapevolezza della necessità di un suo futuro consolidamento) ed è costituito dal nesso tra dimensione istituzionale di livello sopranazionale (con la creazione di un ordinamento difficilmente riconducibile a schemi teoretici ed ordinamentali convenzionali, di diritto internazionale o, peggio, statale), e ricadute sulle trasformazioni del diritto del lavoro, in rapporto ad elementi costitutivi e fondativi del suo paradigma (fonti, attori, strumenti, politiche). Più che le singole parti e le specifiche tematiche analizzate (v. l’interessante ma discutibile riferimento alla teoria del policy transfer, come chiave di lettura del processo di integrazione delle politiche del lavoro in ambito comunitario) l’interesse e la originalità dello studio, risiedono nel taglio trasversale, nell’assunzione di una metodologia in cui l’analisi giuridica è fortemente supportata da un serio e meditato confronto con altre scienze, in particolare l’economia e la scienza politica, i cui strumenti analitici non sono mai utilizzati autoreferenzialmente, ma a supporto del corretto inquadramento giuridico istituzionale di singole questioni. Il risultato non è un eclettismo metodologico fine a se stesso, ma un sapiente dosaggio tra rigore giuridico, e analisi interdisciplinare.

La monografia dimostra il raggiungimento di una piena maturità per la I fascia.

Intenso e continuo l’impegno didattico.

 

PAOLA BELLOCCHI

Prof. Arturo Maresca:

Attualmente Professore universitario di seconda fascia è titolare dell’insegnamento di Diritto del Lavoro nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Salerno.

La candidata ha maturato una sicura e collaudata esperienza didattica.

Presenta la monografia "Libertà e pluralismo sindacale", contributi ad opere collettanee, diversi saggi e articoli pubblicati in riviste scientifiche di rilievo, molteplici annotazioni di giurisprudenza.

La produzione della candidata si segnala per l’attenzione riservata alle tematiche del diritto sindacale, materia preferita come risulta dai maggiori scritti e dalla monografia, e del diritto del lavoro che viene studiato sempre con apprezzabile rigore scientifico e attenzione all’evoluzione giurisprudenziale come emerge, ad esempio, dagli scritti su interessi e rivalutazione monetaria.

La monografia si distingue per il solido impianto dogmatico, la puntuale ricostruzione e l’originalità di alcune soluzioni prospettate, frutto di una ricerca pluriennale, come evidenziano anche gli scritti precedenti (ad esempio sulla forma del contratto collettivo) e successivi, nei quali la candidata sviluppa, con occhio attento anche al dialogo tra dottrina e giurisprudenza, il tema della rappresentatività sindacale. La candidata dimostra una sicura padronanza del metodo giuridico, uno stile chiaro e sorvegliato, nonché una spiccata capacità di analisi dei fenomeni giuridici.

Il giudizio ampiamente positivo formulato consente di considerare la candidata pienamente idonea.

Prof. Giuseppe Ferraro:

La candidata presenta scritti minori dedicati ad una varietà di temi, con particolare attenzione a quelli sulla rappresentatività sindacale, la contrattazione collettiva e l’esercizio del diritto di sciopero.

Meritano in particolare di essere segnalati l’articolo del 1995 sulla forma del contratto collettivo, che affronta una problematica originale nel diritto sindacale, con notevoli riflessi sul piano processuale e dell’applicazione del contratto collettivo, nonché l’articolo del 1994 sulla titolarità del diritto di sciopero, che si segnala per acute osservazioni in ordine ai limiti introdotti dalla legge n. 146/1990 che verranno ripresi dal successivo dibattito dottrinale.

Ma la produzione della candidata va apprezzata essenzialmente per l’importante monografia dal titolo "Libertà e pluralismo sindacale", che costituisce una tappa significativa del dibattito in materia. Con maturo ordine costruttivo e sistematico, la candidata esamina i diversi profili del pluralismo sindacale, passando in rassegna critica le diverse teorie che in vario modo cercano di motivare le caratteristiche strutturali dell’organizzazione sindacale ed il relativo potere contrattuale.

In questa elaborazione la candidata muove evidentemente da una solida preparazione civilistica che le consente di pervenire a sintesi efficaci nel complesso dosaggio tra i diritti dei singoli e le esigenze della collettività rappresentata dai più diversi soggetti sindacali.

Sulle basi teoriche innanzi richiamate la candidata passa in rassegna i più complessi temi del diritto sindacale quali vengono evidenziati dalla più recente elaborazione giurisprudenziale e dottrinale: così, da una parte, riesamina il tema controverso sui limiti di disponibilità sindacale dei diritti individuali e, da un’altra parte, si concentra sulle problematiche dell’efficacia del contratto collettivo nelle sue diverse articolazioni operative, contenutistiche e tipologiche.

Merita infine di essere evidenziato l’acuto approfondimento sull’istituto delle rappresentanze sindacali unitarie, in ordine al quale la candidata prospetta opinioni originali specie sugli effetti che ne derivano nel rapporto tra le varie sigle sindacali e sulla tutela dei lavoratori iscritti e non iscritti al sindacato.

Prof. Marcello De Cristofaro:

Le pubblicazioni presentate in tempo utile ai fini della valutazione comparativa sono prevalentemente dedicate allo studio del diritto sindacale, con particolare attenzione, in tale ambito, alle tematiche che sono oggetto della monografia e sono riprese anche in alcuni degli scritti minori.

La rivisitazione, nella monografia, dell’intero universo delle problematiche di diritto sindacale dal punto di vista del principio pluralistico, appare indubbiamente suggestiva. L’argomentare è informato, sorvegliato, serrato e documentato, l’atteggiamento è spregiudicato ma meditato e misurato, le questioni di fondo vengono affrontate in modo rigoroso, cogliendo e mettendo in evidenza i vari profili con una impostazione articolata e lineare orientata verso risultati interpretativi e costruttivi nettamente selettivi, talvolta originali, acquisiti prendendo posizione critica in termini quanto meno plausibili verso opinioni correnti, anche autorevoli, attentamente vagliate. E’ un’opera in cui la candidata ha dimostrato, oltre a serietà di impegno, studio accurato e padronanza della materia, eccellenti capacità analitiche e sistematiche su cui si può fare sicuro affidamento per gli ulteriori sviluppi della sua attività scientifica .

L’esperienza didattica della candidata rientra nei canoni del consueto sviluppo curriculare.

Prof. Mario Napoli:

La prima monografia della candidata si caratterizza per l’originalità dell’angolo visuale prescelto per la trattazione delle tematiche principali di diritto sindacale: il pluralismo. Da essa si desume la piena capacità analitica della candidata, lo spessore argomentativo, l’apporto della prospettiva ricostruttiva offerta.

Tali doti sono ricavabili anche dalla non particolarmente abbondante produzione minore, che, tuttavia, consente alla candidata di partecipare, con significativi apporti, al dibattito in corso in materia di lavoro subordinato.

Prof. Sebastiano Caruso:

La candidata presenta una produzione scientifica non particolarmente ampia, ma di buona qualità e variegata nei temi affrontati. Vengono prese in considerazione tematiche afferenti al rapporto di lavoro, ma soprattutto questioni basilari riguardanti il diritto sindacale. Tra le pubblicazioni presentate spicca una ampia monografia su un tema particolarmente delicato e complesso: il rapporto tra principio di libertà e pluralismo sindacale, e concetto di rappresentatività sindacale. Il metodo dogmatico concettuale prescelto è rischioso per il tema affrontato: una costruzione basata su concetti che per quanto astratti, ineriscono, comunque, ad una realtà fattuale estremamente magmatica, si esponeva ad una oggettiva fragilità e controvertibilità (sulla base di presupposti dogmatici differenti). Il rischio è tuttavia evitato grazie ad un saldo possesso, (e ad una consequenziale messa in opera) dei canoni fondamentali del metodo dogmatico concettuale: vale a dire, forte sistematicità della costruzione e sapiente uso della argomentazione giuridica. Il lavoro tuttavia soffre, evidentemente, del mancato uso del metodo della comparazione.

Più che per la originalità della tesi sostenuta (una forte valorizzazione del principio di libertà sindacale come criterio di bilanciamento dell’intero sistema sindacale), la monografia si lascia, dunque, apprezzare per la saldezza della costruzione dogmatica, rigorosamente limitata a schemi concettuali di diritto interno.

L’autrice prende le mosse da una analisi approfondita del concetto di libertà sindacale, utilizzando come parametro interpretativo la teoria del pluralismo delle organizzazioni sindacali, sotto il profilo tanto della libertà di organizzazione che dell’attività di autotutela per il soddisfacimento degli interessi di cui queste sono portatrici. Sullo sfondo dell’analisi si colloca l’art. 39, 1° comma Cost., concepito quale norma a fattispecie aperta, e l’opzione, in essa implicita, a favore della priorità della "attività" rispetto al modello "organizzativo" prescelto. Le implicazioni successive all’opzione interpretativa sono abbondantemente sviluppate nel primo capitolo della monografia: dalla prevalenza (non esclusiva) del modello associativo, agli intrecci fra organizzazione, democrazia sindacale, funzione e partecipazione dei terzi.

Il tema del pluralismo e della libertà sindacale assurge, nei due restanti capitoli, ad osservatorio privilegiato di alcune delle questioni di maggiore rilievo problematico nell’ambito dell’ordinamento intersindacale. L’analisi, condotta utilizzando con rigore le categorie del diritto dei contratti e delle obbligazioni, non trascura però le implicazioni derivanti dal coordinamento fra il diritto civile e il diritto "speciale" dei sindacati. Il che appare particolarmente evidente nell’ultima parte del lavoro, dedicata alle forme legali di organizzazione degli interessi professionali: accanto alla categoria del sindacato maggiormente rappresentativo, quale soggetto unificante che consente di superare le aporie e le frammentazioni del sistema, senza mortificare le istanze del pluralismo sindacale, viene messo in rilievo la funzione "pluralista" svolta dalle rappresentanze sindacali.

I temi affrontati sono sintomatici di padronanza metodologica e di una risolta maturità scientifica per la I fascia.

Ampio e continuo l’impegno didattico.

 

 

 

Allegato n. 2: GIUDIZI COLLEGIALI

 

 

Giudizio collegiale prof. Emilio Balletti

Presenta una produzione scientifica di notevole consistenza quantitativa e varietà tematica. Metodologicamente corretto l’uso degli strumenti concettuali civilistici, soprattutto nella prima monografia. Apprezzabile l’approccio integrato di profili lavoristici e previdenziali, con encomiabile attenzione ai problemi dell’attualità e in costante dialogo con la giurisprudenza.

Dimostra un impegno didattico di sicura e collaudata esperienza.

Il candidato è ampiamente meritevole del giudizio di idoneità per la prima fascia.

 

Giudizio collegiale prof. Marzia Barbera

Presenta una cospicua produzione scientifica su problematiche impegnative e di grande rilievo. E’ da sottolineare il pieno possesso del metodo comparato e la spiccata propensione a misurarsi con le tematiche del diritto comunitario del lavoro, oltre che una notevole capacità di utilizzo di strumenti di altre discipline. Brillante la capacità argomentativa.

Continuo l’impegno didattico.

Il candidato è ampiamente meritevole del giudizio di idoneità per la prima fascia.

 

Giudizio collegiale prof. Paola Bellocchi

Presenta una produzione non particolarmente ampia e soprattutto concentrata sulle problematiche di diritto sindacale. Dimostra una utilizzazione controllata ed efficace del metodo dogmatico, oltre che capacità analitica e spessore argomentativo.

L’esperienza didattica rientra nei canoni del consueto sviluppo curriculare.

Il candidato è meritevole del giudizio di idoneità per la prima fascia.

 

 

 

 

 

Allegato n. 3:

Scheda di valutazione collegiale prof. Emilio Balletti

Il candidato, professore associato di Diritto del lavoro presso la Facoltà di Economia della II Università degli Studi di Napoli dal 1998, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca e ha ricoperto altresì il posto di ricercatore.

Presenta una produzione scientifica di notevole consistenza quantitativa e varietà tematica. Metodologicamente corretto l’uso degli strumenti concettuali civilistici, soprattutto nella prima monografia. Apprezzabile l’approccio integrato di profili lavoristici e previdenziali, con encomiabile attenzione ai problemi dell’attualità e in costante dialogo con la giurisprudenza.

Dimostra un impegno didattico di sicura e collaudata esperienza.

Il candidato è ampiamente meritevole del giudizio di idoneità per la prima fascia.

 

 

Allegato n. 4:

Scheda di valutazione collegiale prof. Marzia Barbera

Il candidato, professore associato di Diritto del lavoro dal 1992, prima nell’Università di Udine e successivamente nell’Università di Brescia, Facoltà di Giurisprudenza, già ricercatore.

Presenta una cospicua produzione scientifica su problematiche impegnative e di grande rilievo. E’ da sottolineare il pieno possesso del metodo comparato e la spiccata propensione a misurarsi con le tematiche del diritto comunitario del lavoro, oltre che una notevole capacità di utilizzo di strumenti di altre discipline. Brillante la capacità argomentativa.

Continuo l’impegno didattico.

Il candidato è ampiamente meritevole del giudizio di idoneità per la prima fascia.

 

 

Allegato n. 5:

Scheda di valutazione collegiale prof. Paola Bellocchi

Il candidato, professore associato di Diritto del lavoro nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Salerno dal 1998, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca e ha ricoperto altresì il posto di ricercatore nell’Università "La Sapienza" di Roma.

Presenta una produzione non particolarmente ampia e soprattutto concentrata sulle problematiche di diritto sindacale. Dimostra una utilizzazione controllata ed efficace del metodo dogmatico, oltre che capacità analitica e spessore argomentativa.

L’esperienza didattica rientra nei canoni del consueto sviluppo curriculare.

Il candidato è meritevole del giudizio di idoneità per la prima fascia.

La Commissione:

F.to prof. Sebastiano Caruso

F.to prof. Marcello De Cristofaro

F.to prof. Giuseppe Ferraro

F.to prof. Arturo Maresca

F.to prof. Mario Napoli